Questa è la storia di Antonio, uno dei nostri collaboratori più giovani, l’attuale Rèteam leader della sede di via Toledo, Antonio Aliberto.
All’anagrafe Antonio rientra nella generazione di quelli che, usando un’inglesismo, vengono chiamati NEET: Neither in Employment nor in Education or Training alias quei giovani che non studiano, nè lavorano, nè sono impegnati in qualsiasi tipo di formazione. I “giovani d’oggi” – così come li chiamiamo noi in Italia – che trascorrono le giornate a lamentarsi dell’assenza di un lavoro che in realtà non cercano o preferiscono rifiutare, restando seduti comodi sul divano di mamma e papà.
Ecco, Antonio appartiene a questa generazione, ma i punti in comune finiscono li.
Quando è arrivato da noi – a fine gennaio 2019 – aveva solo 22 anni, ed era spaventato da tutte le voci che si sentono in giro sui call center, e da quanto letto qui e lì su siti e giornali. Nonostante questo però, aveva negli occhi quel fuoco tipico di chi vuole fare strada nella vita. La determinazione è una dote molto apprezzata in RèSpeak.
Entrato in sala a febbraio, dopo il periodo di formazione, a marzo era già operatore quality. Ma il talento quando c’è va premiato, ancora e ancora, ed ecco che a maggio 2019 Antonio compie un’ulteriore passo verso la sua “rèale opportunità” diventando RèTrainer della sede di via Toledo. Il successivo passo poi lo farà a fine marzo 2020 diventando RèTeam Leader.
<< In RèSpeak tutto quello che ho avuto è stata tanta fiducia, fin dal primo giorno in cui sono entrato in azienda. Trovare qualcuno che creda in te ancora prima che tu gli abbia potuto dimostrare qualcosa è alquanto raro. Quando sono arrivato avevo dei dubbi in relazione a ciò che si sente dire sui call center per strada, tra gli amici, sui giornali, ma mi sono reso subito conto che sono timori che in RèSpeak non trovano fondamento. Qui ho avuto la possibilità di crescere sia professionalmente che come persona. RèSpeak mi ha dato la possibilità di affermarmi. Sono felice di lavorare qui >>
La disoccupazione giovanile in Italia è del 28,7% , ovvero 1 giovane su 3 è senza lavoro. Alcuni giovani preferiscono partire per l’estero in cerca di fortuna, ma anche li, prima di poter far valere il tanto sudato titolo di studio bisogna far gavetta, partendo dalle cucine di un ristorante, o pulendo i piani degli Hotel. E molte persone in quelle cucine o a fare le pulizie finiscono per restarci.
Ma imprenditori e manager che apprezzano e premiano il talento ci sono anche qui in Italia, bisogna solo saperli riconoscere. Antonio, Delia, Daniela, Francesca…di universitari e giovani in RèSpeak ce ne sono tantissimi, e puoi leggere le loro storie nella sezione “le storie dei RèSpeaker”.
Diversi i motivi che li hanno spinti ad iniziare e diversi i motivi che li hanno spinti a rimanere, dando corpo e anima a questo nuovo modello di call center. Tutti sono però accomunati da una costante: hanno creduto che questo call center potesse aprirgli la porta su un mondo di opportunità.
Appunto, la 𝑟𝑒̀𝑎𝑙𝑒 𝑜𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀
Antonio la sua di “rèale opportunità” la vive ogni giorno. Mai ha pensato di cambiare lavoro anzi, pianifica il suo futuro in RèSpeak e si vede crescere ancora all’interno dell’azienda, di quella stessa azienda che gli ha regalato anche la possibilità di stringere dei legami affettivi, di quelli che ti restano per la vita.
Tutto questo perché ha saputo mettere da parte i pregiudizi e ragionare con la propria testa. E la vita si sa, premia sempre gli audaci.
Tu sei pronto a fare lo stesso? Pensaci bene. La tua “rèale opportunità” potrebbe essere più vicina di quanto credi.